Grano duro, Cia Molise " Rivedere il prezzo del grano per scongiurare il tracollo del comparto agricolo"

Ennesima tegola sulle aziende agricole la cui attività principale è la produzione del grano. Il crollo delle
quotazioni che si attesta sui 380 euro a tonnellata rispetto ai 550 dello scorso 2022 indica quanto i margini
per una prossima stagione è a forte rischio. A increspare ancora di più la situazione vi è l’aumento dei prezzi
dei prodotti trasformati, che per gli agricoltori significa ridimensionamento della filiera agricola. “Bisogna
intervenire con azioni concrete finalizzate ad aumentare gli investimenti dei produttori molisani, altrimenti
il made in Molise, come il made in Italy è destinato a diventare un contenitore vuoto” spiega il direttore
della Cia Molise, Donato Campolieti.
Tra gli obiettivi sui quali porre l’accento secondo Cia vi è l’identificazione dell’origine del prodotto.
“Abbiamo eccellenze – commenta il presidente di Cia Molise, Luigi Santoianni – che però spesso vengono
confuse con prodotti similari. È estremamente necessario identificare con etichette precise l’origine dei
prodotti, cosicché l’utente finale non cade in inganno”.
Per Cia Molise, che condivide le direttive illustrate dal presidente Fini, è importante implementare
l’autosufficienza nazionale e aiutare le aziende a produrre più grano di qualità come richiesto dall’industria
molitoria. Il presidente Santoianni e il direttore Campolieti sono concordi nel ritenere necessaria “
l’istituzione del Granaio d’Italia e del relativo Registro Telematico dei Cereali, con la previsione di azioni di
contrasto verso i fenomeni speculativi”.
Campobasso, 14 aprile 2013

Donato Campolieti
Direttore Cia Molise